L’amico di tutti. L’arte di conoscere tutti

Ogni tipologia umana è un personaggio narrativo: oggi vi parlerò della tipologia “L’amico di tutti“, detto anche “Il protagonista della sua vita“. Tale elemento lo riconoscete dal fatto che conosce tutti, esatto tutti! Non dovete stupirvi, “L’amico di tutti” non si chiama così a caso, lui conosce proprio tutti (o almeno così dice, ma non fa differenza).

Matteo Tuveri - www.mockupmagazine.it

 

Qualora gli chiediate “hai presente Tizio e Caio?”, lui non solo risponderà in modo affermativo, ma vi dirà che con “Tizio” ha una bella e duratura amicizia (anzi, a dire il vero più di un’amicizia, quasi una complicità da commilitone della Guerra Boera: lui con i suoi amici è – come si dice – “a zucchine in culo”).

 

Facciamo un paio di esempi. Qualora chiediate a “L’amico di tutti” se conosca Nicoletta Orsomando, avreste come risposta un “Certo! Abbiamo presentato assieme la prima puntata di Lascia o Raddoppia” oppure “Ovviamente, mio padre era suo testimone di nozze”.

Per capirci bene: per “L’amico di tutti” l’Assessore o il Ministro sono compagni di mille avventure, Karl Lagerfeld è per lui ciò che in Kiss me Licia Giuliano era per Andrea e lo scrittore famoso è senza dubbio qualcuno con il quale si è andati a fare shopping.
“L’amico di tutti” ha visto sbocciare l’amore fra Anna e Gigi, ha presentato Gemma a Giorgio, ha detto almeno una volta “io esco” a Maria e, si badi bene, ha affrontato anche rocambolesche vicende come vedersela con personaggi cattivi (generalmente il ruolo tocca alla gente che lo ha sbugiardato o disvelato) e andare incontro a incidenti pericolosi (poco importa se la scottatura non se l’è procurata saltando il cerchio di fuoco ma cucinando un uovo). “L’amico di tutti” crede a quello che dice, costruisce fabula e intreccio attorno alla propria insoddisfacente vita.

“L’amico di tutti” è anche una way of life, un modus operandi di alcuni ambienti, come quelli pseudo intellettuali della provincia italiana, fatti di premi letterari, festival dell’autocelebrazione o serate di presentazione di questo o quel libro. In questi ambienti ognuno cerca di impersonare “L’amico di tutti”, con il sorriso. “L’amico di tutti” è in fondo un cocente armatura, un’allucinazione collettiva, come una Cassandra che pronunci fasulle profezie sapendo che lo siano.

Ognuno conosce chiunque. E voi siete pronti a essere “L’amico di tutti”?

Su www.mockupmagazine – 10 maggio 2017