Ignorare e lasciare andare

Esistono momenti, nella vita di ciascuno dotato di un minimo di vita sociale e professionale, in cui si è chiamati all’incontro con persone mediocri: persone incapaci, nemmeno dotate della percentuale minima di compassione e professionalità, che inonderanno le vostre vite di ansie, preoccupazioni e spinte emotive del tutto immotivate.

Matteo Tuveri (portrait 2017)Sono le ansie di chi, pressochè privo di qualsiasi rete di protezione per sé stesso e la propria personalità, individuerà in voi il naturale sfogo di quel fiume carsico di mancanze e frustrazioni personali. E sarà del tutto naturale che le individui in voi che, granitici, vi porrete davanti a tali persone come opposizione alla morbida argilla di cui sono fatti i loro piedi.

Saranno le loro insoddisfazioni a parlare: sarà colpa vostra, cercheranno di screditarvi, vi citeranno a sproposito, faranno di ogni loro ritardo, errore o mancanza un’occasione di processo nei vostri confronti. Poco importa se tali processi saranno solo nella loro testa. Gli unici giudici, e registi, di tale “giorni in pretura” non sarete comunque voi. Supereranno con sportiva facilità – e verve degna della migliore Medea – il confine fra comprensibile ansia e obnubilata esaltazione.

Cosa fare in questi casi? Ignorare e lasciare andare. E non si tratterà nemmeno di aspettare, sul bordo del fiume, il classico cadavere del proprio nemico, ma di andare a fare una rilassante passeggiata mentre il dispositivo atto a scaricare violentemente un certo quantitativo di acqua nel vaso sanitario farà il suo lavoro.

Foto di copertina: FoxTerrier da Pixabay